Il converting non si ferma e guarda al futuro

Technology & Innovation

La Business Unit Tissue Converting Machines del Gruppo OMET, superato un 2020 difficile in cui tuttavia non si è mai fermata, prosegue il suo cammino di innovazione e guarda al futuro con nuove soluzioni e con l’auspicio che la crisi mondiale in corso possa trasformarsi in opportunità di rinnovamento per il sistema Paese e in nuove partnership all’interno della filiera

Anche il Gruppo OMET di Lecco (www.tissue.omet.com) ha risentito in parte delle difficoltà generali indotte dalla crisi sanitaria ed economica del 2020, ma la produzione non si è mai fermata, anche grazie alla capacità di guardare avanti e di intervenire tempestivamente per riconvertire alcune linee. Di questo, e altro, abbiamo parlato con Marco Calcagni, direttore vendite e marketing dell’azienda.

La riconversione di alcune linee
All’interno della Tissue Converting Unit di OMET, il cui portafoglio prodotti comprende quattro principali linee di macchine per la produzione automatica di tovaglioli da tavola usa e getta, asciugamani in carta, prodotti in tessuto non tessuto e tovagliette, quello che ha risentito maggiormente delle difficoltà del mercato è stato il comparto tovaglioli, legato in particolare al mondo Ho.re.ca. “Seppur l’ambito del Tissue in generale non abbia visto grosse recessioni nel 2020 – afferma Marco Calcagni -, il comparto tovaglioli ha subito un notevole calo di ordinativi specialmente nella prima fase del periodo Covid; meno nella seconda, in cui abbiamo riscontrato una ripresa da parte del mercato e la voglia da parte delle aziende di tornare a investire. Lo scorso anno, viste le difficoltà del periodo, abbiamo riconvertito le macchine standard per la produzione di tovaglioli attraverso un’applicazione particolare, sviluppando nuove attrezzature e gruppi per il settore del tessuto non tessuto e relative produzioni: mascherine in primis, ma poi anche tutti quelli che sono i panni per la pulizia, i cattura polvere, i panni per i pavimenti, le salviette per i parrucchieri, e vari altri prodotti monouso il cui utilizzo ha visto un notevole incremento proprio nei mesi più difficili. In questi settori abbiamo quindi sviluppato progetti interessanti e li stiamo portando avanti, con consegne già effettuate presso i più importanti gruppi cartari e altre in perfezionamento”.

Fra le innovazioni più recenti
Ma questo non è l’unico fronte su cui si è mossa e si sta muovendo l’azienda, che non ha mai smesso di investire e di puntare sulla ricerca.
“Recentemente abbiamo sviluppato una nuova linea, la MF – spiega Calcagni -, sempre per i prodotti tovaglioli ma con una tecnologia differente dalla nostra standard. Noi siamo specialisti nella piega meccanica, ma questa macchina è stata progettata con una tecnologia innovativa di piega mista, aspirata e meccanica. Permette quindi di realizzare pieghe particolari, speciali, tovaglioli sfalsati, piegati a libro.
Un sistema che viene messo in linea anche con il nuovo gruppo Chameleon di stampa digitale. Questo in particolar modo permette di fare delle personalizzazioni molto spinte a livello di stampa senza fermare la macchina per il cambio dei soggetti stampa, senza avere scarti di produzione, senza avere scarti di inchiostri. Un sistema quindi anche molto ecologico, che non ha necessità, come può essere la stampa flexo tradizionale, di smaltimento di rifiuti quali gli inchiostri o le acque di pulizia delle macchine. Una soluzione molto orientata al futuro e alla sostenibilità, cui si sommano i vantaggi che offre la stampa digitale rispetto alla stampa tradizionale. Questa nuova macchina si chiama MF Line e si sviluppa su una o due vie, quindi con produzioni piccole o medie”.
Ma non è tutto.
L’azienda ha sviluppato nuovi gruppi anche per macchine ad alta produzione e sta presentando una linea per tovaglioli legata ai grandissimi volumi: “Una macchina che parte dal jumbo roll della bobina e le cui teste di piega sono realizzate in funzione del formato di tovagliolo che deve esser prodotto e della larghezza della bobina che il cliente mette a disposizione – continua Calcagni -. È sicuramente la macchina più produttiva che attualmente c’è sul mercato e può arrivare a produrre anche 25mila pezzi al minuto”.

OMET MF LINE
OMET MF LINE
Multi-folding machine for napkins and dispenser napkins
Vedi dettagli

ASV Line Tornado, linea automatica per la produzione di asciugamani interfogliati

Interfogliato e nuove prestazioni
Per quanto riguarda invece l’ambito dell’interfogliato, un prodotto cui OMET ha dato un forte input negli ultimi anni, l’azienda ha incrementato la produttività della linea ASV Line Tornado, superando la velocità della linea standard, che aveva raggiunto prestazioni da 200 metri lineari al minuto, e raggiungendo prestazioni da 300 metri al minuto.
“Il valore aggiunto di queste macchine sta proprio nella velocità – spiega ancora Calcagni – quindi nella produttività della macchina stessa; e se il prodotto finito viene venduto a grossi volumi, la macchina che riesce a produrre di più ha un costo industriale inferiore. E senza che la qualità ne risenta. Attualmente infatti, grazie a nuovi sistemi di goffratura, riusciamo a controllare perfettamente i dosaggi della colla e addirittura è possibile realizzare l’unione tramite acqua, evitando qualsiasi componente chimico. Non solo… Riusciamo a mantenere alte prestazioni anche su carte tissue povere di qualità, magari riciclate, con caratteristiche che solitamente ne rendono molto complessa la trasformazione. Grazie a queste nuove goffrature siamo riusciti a raggiungere prestazioni interessanti per tutto il mercato”.

L’attenzione al cliente
Numerosi i servizi che OMET mette a disposizione delle aziende con cui collabora, a partire dai test su prototipi appositamente realizzati.
“Prima di presentare un prodotto sul mercato – afferma il direttore – costruiamo sempre un piccolo prototipo e vi eseguiamo varie prove utilizzando i materiali dei clienti, per testare la soluzione sia a livello tecnico sia a livello di caratteristiche del prodotto finito, cioè quello che il cliente stesso deve offrire al mercato”.
L’azienda mette a disposizione dei partner anche servizi di formazione come seminari o corsi specifici, oltre che supporto a distanza. “Sappiamo che c’è una grande necessità da parte dei clienti di avere della formazione specifica, perché all’interno delle aziende è in atto un cambio generazionale. Oggi le macchine sono tutte dotate di dispositivi elettronici complessi, in linea con i requisiti di Industria 4.0, e necessitano quindi di operatori con nuove competenze digitali, in grado di utilizzare l’intelligenza dei sistemi per dialogare con i gestionali, per elaborare statistiche, per verificare lo stato di usura dei vari organi meccanici o dei motori in vista di manutenzioni programmate e così via, sia in loco sia da remoto. E se il cliente lo desidera, da remoto possiamo intervenire anche noi, mantenendo sempre sotto controllo tutti i dati tecnici delle macchine e fornendogli tutte le informazioni su come procedere sia per eseguire una manutenzione preventiva sia per capire se il processo sta funzionando a regime”.
Fra i servizi alle aziende non manca la disponibilità a singole personalizzazioni delle macchine, che, secondo una filosofia che OMET porta avanti da anni, sono tutte modulari. “Non abbiamo una macchina standard – continua Calcagni – ma dei modelli di macchina che possono essere configurati in funzione della necessità del cliente. È abbastanza comune infatti partire con le basi e poi andare ad aggiungere gruppi e personalizzazioni in funzione delle singole richieste. Il mercato è in forte evoluzione e fortunatamente il tovagliato in generale dà anche la possibilità di forti personalizzazioni, che il cliente può richiedere per soddisfare le più diverse esigenze”.

TV840 Line. Gruppo stampa flexo totalmente automatizzato per set-up rapido, riduzione degli scarti e aumento della qualità di stampa

Ricerca & Sviluppo alla base dell’innovazione
Ma dove nasce questa capacità di realizzare innovazioni in grado di adattarsi alle diverse realtà produttive e ai diversi momenti di mercato? Sicuramente già nei laboratori di Ricerca & Sviluppo, che in OMET vedono impiegati numerosi ingegneri, dediti specificatamente allo sviluppo di nuove soluzioni.
“Investiamo moltissimo in Ricerca & Sviluppo, che è il nostro core business – afferma il nostro interlocutore -. Nel corso di questo 2021 usciranno sicuramente altre innovazioni, in particolar modo sul tovagliolo interfogliato, che potrebbero aprire nuovi mercati, nuove possibilità, nuove applicazioni, in grado di dare una direzione significativa agli sviluppi futuri”.
Ma come i reparti di R&S, anche le linee produttive dell’azienda necessitano di personale giovane e preparato, di ingegneri che siano in grado di sposare le proprie competenze digitali, ma anche una nuova mentalità e un nuovo spirito al passo con i tempi, con l’esperienza specifica di un settore, quello cartario, con caratteristiche consolidate e criticità specifiche che si impara a gestire sul campo, in anni di esperienza e in affiancamento ai tecnici “storici”, esperti del mestiere.
“Anche noi, come i nostri clienti – spiega ancora Calcagni – oggi stiamo investendo molto sul cambio generazionale e sull’inserimento e formazione interna di nuove figure professionali che riescano a unire tradizione e modernità. I nuovi laureati sono molto preparati, però c’è bisogno di calare questa conoscenza e questa teoria che arriva dal mondo accademico in una pratica aziendale complessa e in trasformazione”.

La necessità di nuovi obiettivi comuni
Non può mancare infine in OMET, e in chi da anni ne è alla guida, uno sguardo sul settore che attraversa il presente e arriva al futuro, con un auspicio al superamento di vecchi individualismi, non più al passo con i tempi.
“Credo che il 2020 sia stato l’anno più difficile da quando è nata l’azienda – afferma in conclusione Marco Calcagni -, e credo che i momenti difficili debbano darci degli insegnamenti.
A mio avviso un insegnamento che dobbiamo cogliere oggi è quello che dobbiamo essere più uniti, fare più sistema. Il lavoro non si crea solamente grazie a opportunità, ma grazie a progetti, a progetti congiunti. Dobbiamo uscire dalla mentalità cliente-fornitore ed entrare in una mentalità di partnership, di collaborazione, perché le idee, lo sviluppo, le innovazioni, le soluzioni, nascono se tutta la catena cliente fornitore, subfornitori e fornitori di tecnologia, è unita e persegue obiettivi comuni. Bisogna cercare di uscire da una mentalità opportunistica, individualista, e sviluppare una mentalità industriale. Ma questo avviene se c’è veramente questo spirito e questa relazione di partnership fra attori. Se così sarà, se ci apriamo a queste collaborazioni, il nostro paese potrà diventare veramente un faro, un leader mondiale per la carta, per il tissue in particolare, che hanno già una forte capacità tecnica e produttiva”.

Intervista di Paola Tisi per la rivista INDUSTRIA DELLA CARTA

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