Tedim, carta e detergenza: storia di un’eccellenza del Sud

Stories of excellence

Nati nel 2006 come produttori di tovaglioli monovelo e carta igienica, in pochi anni si sono affermati prima in Campania e poi nelle maggiori regioni del Sud soppiantando i marchi nazionali grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo dei propri prodotti. La crescita esponenziale della gamma e dei volumi ha permesso all’azienda nel 2016 di espandere il business al settore della detergenza, dell’home care e del personal care. La storia di Tedim, che lo scorso anno ha investito in tre linee OMET TV 840, è quella di una vision ambiziosa e di una gestione efficace e lungimirante, che vengono raccontate in quest’intervista da Nunzio Moccia, Product Marketing Manager dell’azienda.

Sig. Moccia, ci racconti il cammino di sviluppo e i risultati più importanti di Tedim.
Tedim nasce nel 2006 con la produzione e trasformazione della carta. All’inizio avevamo pochi macchinari e facevamo soltanto tovaglioli monovelo e carta igienica col marchio Corona. Piano piano ci siamo allargati con la gamma e introdotto nuovi brand: Inpiù, Expert, Volè per la carta e dal 2016 abbiamo aperto il settore della Detergenza con i marchi Dinamo, Lusso, Biancofà, Elle.

Cosa ha permesso una crescita così veloce in anni piuttosto duri per l’economia generale?
Il buon prodotto a marchio proprio. Nel 2006-2007 il mercato era dominato da pochi marchi nazionali. Noi abbiamo voluto lanciare un marchio proprio e commercializzarlo in Campania per primi. E’ piaciuto e c’è stata una crescita esponenziale perché era un prodotto di qualità a un prezzo accessibile, quindi concorrenziale rispetto al marchio nazionale. Questo ha portato margini importanti permettendoci di accrescere la nostra produzione e di creare nuovi brand.

Sotto il profilo commerciale, come vi posizionate sul mercato?
Noi vendiamo solo in Italia e al Sud: Campania, Sicilia, Puglia, Basilicata e Lazio. Non siamo ancora arrivati nelle altre regioni e all’estero: sono i nostri prossimi obiettivi.

Oggi come siete organizzati sotto il profilo produttivo? Quali sono le vostre principali linee di prodotto?
Negli ultimi anni il forte incremento della produzione ha portato all’acquisto di nuove macchine e al trasferimento in un nuovo plant di 20mila metri quadrati nel 2016. Ora lavoriamo con tre linee di monovelo OMET acquistate l’anno scorso, una linea OMET doppiovelo, una linea industriale e due linee di carta igienica/asciugatutto, una di rotoloni e un altro macchinario per fare il tovagliolo mezzo metro, in confezione diversa.

Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a scegliere di investire più volte nelle linee OMET?
Abbiamo acquistato 4 linee OMET negli ultimi 3 anni per soddisfare l’aumento della produzione. Avevamo macchine datate con rendimento limitato. Le linee OMET hanno un’ottima produttività giornaliera, a velocità sostenuta.

Cosa apprezzate maggiormente del marchio OMET?
Sicuramente la produttività e la struttura delle macchine. Grazie alle loro caratteristiche abbiamo potuto soddisfare la domanda crescente del mercato. Con la linea doppiovelo ci è capitato di usufruire del servizio assistenza e devo dire che sono sempre stati efficaci e disponibili, risolvendo tempestivamente qualsiasi tipo di problema. Questo è molto importante per un’azienda come la nostra: spesso si fa riferimento solo al prodotto, ma a volte è merito del servizio se si decide di continuare una collaborazione.

Quali prospettive di sviluppo vedete per la vostra azienda?
Sicuramente prevediamo un incremento della nostra presenza a livello nazionale. L’obiettivo è sviluppare i nostri marchi evitando il conto terzi e investire in comunicazione e marketing per affermare il nostro marchio più importante, Corona, in altre regioni. In Campania e nelle regioni del Sud il mercato è piuttosto saturo quindi stiamo ampliando la rete vendita in altre zone e poi amplieremo la produzione.

Come vi ponete rispetto ai cambiamenti del mercato e all’innovazione?
Puntiamo moltissimo sull’innovazione. Corona ha subito un restyling di brand, di packaging e della qualità del prodotto stesso. Oggi alcuni nostri prodotti hanno trama più delicata, carta più resistente e più morbida, e ci siamo concentrati anche sull’estetica per migliorare l’impatto visivo. Resta sempre un prodotto conveniente, ma abbiamo investito molto sulla qualità.

Come vede il settore dei prodotti tissue al momento e in futuro?
Penso che il nostro settore, quello della carta, non corra rischi di crisi e anzi registri comunque una crescita che offre margini importanti per gli operatori. Il lavoro è continuo e il mercato è solido, non ci sono oscillazioni che possano far pensare ad una crisi. Ma vedo margini di sviluppo localizzati fuori dal nostro territorio tradizionale, quello campano.

 

Articoli correlati