Brasile, la crescita di IPEL passa dalla tecnologia OMET
Sostenibilità, governance e trasformazione digitale: questi i driver di crescita di IPEL, azienda brasiliana del settore tissue con sede a Indaial, a sud di San Paolo. Alle origini una piccola cartiera, dopo 40 anni di attività è uno dei maggiori produttori brasiliani di carta igienica, asciugamani di carta e tovaglioli, con oltre 800 dipendenti. In questa intervista, il CEO Luciano de Liz Barboza racconta la storia aziendale e la sua recente scelta di investire nella tecnologia OMET, per affermarsi nel mercato dell’interfogliato puntando su eccellenza e qualità.
Quando, dove e da chi è stata fondata la IPEL? Oggi a chi fa capo la direzione dell’azienda?
IPEL è stata fondata nel 1984 da Milton Mantau e Julio Dobuchak, entrambi professionisti esperti nel settore della carta. Dopo la morte del signor Mantau, i suoi figli sono diventati proprietari insieme al signor Dobuchak.
Da giugno 2021 l’azienda è diretta da Luciano de Liz Barboza, in un processo di governance aziendale e gestione aziendale professionale. I partner fanno parte del Consiglio di Amministrazione creato circa 10 anni fa, e comprende, oltre ai partner, tre Direttori Esterni.
Ci racconta le principali fasi di sviluppo dell’azienda, i prodotti che offre e i mercati a cui si rivolge?
IPEL nasce con l’obiettivo di produrre carta per imballaggi, ma negli anni ’90 ha spostato la sua produzione esclusivamente verso prodotti in carta. Inizialmente i macchinari venivano fabbricati internamente dalla stessa IPEL, con parti realizzate da altre industrie o prese da depositi di rottami.
Nel 2007 e negli anni successivi abbiamo introdotto tre macchine progettate da Hergen. Ora IPEL produce 2 tipologie di prodotti:
- Mercato domestico: carta igienica a uno, due, tre e quattro veli. Asciugamani da cucina. Tovaglioli mono e doppio velo.
- Mercato professionale: asciugamani di carta a uno, due e tre velo. Carta igienica in rotolo mono e doppio velo. Carta igienica interfogliata mono e doppio velo. Tovaglioli doppio velo.
Quanto è grande la vostra azienda?
Oggi IPEL conta circa 800 dipendenti nello stabilimento situato a Indaial, in Brasile. Lo stabilimento copre oltre 60.000 m2. Attualmente, l’azienda produce circa 5.000 tonnellate al mese di carta in due qualità e diverse grammature.
Come siete organizzati a livello produttivo?
Oltre alle 3 macchine per carta tissue che producono i nostri semilavorati, tutte nel formato da 2,78 m, operiamo per due segmenti del converting: domestico, con macchine automatiche per carta igienica, asciugatutto e tovaglioli (in totale 4 linee di converting); e settore perofessionale, con linee di interfogliatura automatiche e ribobinatrici semiautomatiche (in totale 11 linee di converting).
Come avete conosciuto le macchine OMET e quando avete deciso di investire nella nostra tecnologia?
Le macchine OMET sono molto apprezzate nel nostro mercato. Poiché la nostra strategia era focalizzata sulla commercializzazione di prodotti di alta qualità, cercavamo un partner/fornitore che potesse offrirci qualità e produttività.
Durante la ricerca di linee interfogliate automatizzate in alcune fiere di settore, abbiamo incontrato Ivo De Rizzo della E+S Gammerler Equipamentos Gráficos Ltda. Questo incontro ha portato ad una visita aziendale in OMET e al successivo test delle nostre bobine per asciugamani presso un’azienda partner in Svizzera.
Quale macchina OMET avete scelto e perché? Siete soddisfatti della scelta in termini di prestazioni e servizio?
Abbiamo acquistato una OMET AS 2850: abbiamo scelto questo modello per la sua flessibilità, le numerose opzioni di prodotto e il basso consumo energetico. Siamo soddisfatti della macchina, e la sfida è avvicinare il Brasile all’Italia per migliorare ulteriormente il supporto assistenza, rendendo più agile la sostituzione delle parti e il servizio, il tutto a un prezzo più competitivo. Vedo diverse opportunità per sviluppare l’area dei servizi, delle parti di ricambio e della formazione per il team operativo nel nostro Paese.
In che modo questo investimento vi sta aiutando a crescere?
Poiché la nostra macchina è unica in Brasile, possiamo dire che abbiamo una qualità superiore dei nostri prodotti rispetto ai concorrenti. Stiamo lavorando per lanciare nuovi prodotti e crescere nel mercato professionale: il nostro piano è consolidare la leadership nel mondo carta/tissue professionale in Brasile.
La tecnologia dell’interfogliato OMET ci sta aiutando a diversificare il portfolio: attualmente offriamo carta a 2 veli (piega a V), a 3 veli (piega a Z), e carta a uno, due e tre veli.
Come vi posizionate nel mercato brasiliano e quali trend e prospettive di crescita vedete nel breve termine?
IPEL, nel segmento retail, detiene circa il 2% della quota di mercato nazionale. Opera localmente negli Stati del Sud e nella zona di San Paolo, poichè questo mercato è piuttosto regionalizzato nel nostro Paese. Nel segmento professionale, è attualmente leader di mercato nelle vendite. IPEL opera in tutto il Brasile ed esporta in diversi paesi come Uruguay, Paraguay, Bolivia, Cile e Panama. L’export rappresenta circa il 5% del fatturato totale.
Secondo lei quali investimenti sono strategici in questo momento? Come vede l’evoluzione del mercato nel prossimo futuro?
Il mercato si sta consolidando in Brasile e nel resto dei paesi del Sud America. Questo ci rende ancora più strategici e competitivi. In questo momento stiamo cercando professionisti qualificati e implementando il sistema di gestione interno per monitorare i KPI e indicatori di estrema importanza per la crescita e la sostenibilità del nostro business.
Nel reparto vendite, stiamo migliorando ulteriormente l’Intelligence di Mercato, introducendo un altro professionista con un focus sui prezzi. Nel reparto di conversione, IPEL sta potenziando le sue attrezzature di riavvolgimento per il segmento professionale, oltre a effettuare alcune migliorie alle macchine. Nell’area industriale, l’attenzione è focalizzata sul miglioramento della qualità della carta, della velocità delle macchine, del risparmio energetico e della riduzione dei costi.